Impianti elettrici da cantiere

L’impianto elettrico del cantiere

ImagePer la fornitura di energia elettrica al cantiere l'impresa deve rivolgersi all’ente distributore indicando:
• la potenza richiesta
• la data di inizio della fornitura e la durata prevedibile della stessa
• dati della concessione edilizia
Per i cantieri di piccole e medie dimensioni o localizzati in zone ove sono presenti cabine dell’ente distributore, la fornitura avviene solitamente in bassa tensione a 380 V trifase. Per i cantieri di maggiori dimensioni possono essere previste apposite cabine di trasformazione MT/BT. Tali cabine, anche se provvisorie (solo per la durata del cantiere), devono sempre rispettare precisi standard di funzionalità e sicurezza.

Esecuzione

ImageGli impianti elettrici dei cantieri devono essere eseguiti da ditta abilitata dalla Camera di Commercio, come previsto dalla Legge 46/90 all’art. 2. I suddetti impianti non sono soggetti a progettazione obbligatoria ai sensi della Legge 46/90 art. 12 comma 2, anche se il progetto è consigliabile. L’installatore è in ogni caso tenuto al rilascio della dichiarazione di conformità, integrata dagli allegati obbligatori previsti, che va conservata in copia in cantiere. La suddetta dichiarazione di conformità deve essere rilasciata dalla Ditta esecutrice dell’impianto prima della messa in servizio dell’impianto stesso.

I materiali

ImageIl grado di protezione di un involucro è identificato con la sigla IP (International Protection), seguita da due cifre ed eventualmente da una lettera aggiuntiva.
• la prima cifra indica il grado di protezione contro la penetrazione dei corpi solidi
• la seconda cifra indica il grado di protezione contro la penetrazione dei liquidi
• la lettera aggiuntiva indica il grado di protezione contro i contatti diretti con parti in tensione poste all’interno dell'involucro
Se una o entrambe le cifre non hanno rilevanza specifica vengono sostituite da una "X". Sono ancora utilizzate alcune particolari classificazioni degli involucri che esprimono il grado di protezione con simboli convenzionali (goccia, doppia goccia, ecc...).

Quadri elettrici

ImageGeneralmente all'origine di ogni impianto è previsto un quadro contenente i dispositivi di comando, di protezione e di sezionamento. Negli impianti di cantiere solo il quadro generale viene posizionato stabilmente: tutte le altre componenti sono da considerarsi mobili. La buona tecnica per i quadri di cantiere si osserva realizzandoli o scegliendoli in conformità alle Norme CEI 17-13/1 del 1990 e CEI 17-13/4 del 1992 (specifica per i quadri elettrici destinati ai cantieri e CEI 23/51 del 1996 (quadri per installazioni fisse sino a 125 A). Questi quadri vengono indicati con la sigla ASC (apparecchiatura di serie per cantiere): ogni quadro deve essere dotato di una targhetta che identifichi il costruttore e le relative caratteristiche tecniche.

Cavi elettrici

ImageLe funi metalliche degli impianti di sollevamento non devono essere impiegate come cavi di sostegno per linee elettriche aeree perché i trefoli logori delle funi metalliche stesse possono danneggiare le guaine di protezione dei condotti elettrici. I cavi che alimentano apparecchiature trasportabili all’interno del cantiere devono essere possibilmente sollevati da terra e non lasciati sul terreno in prossimità dell’apparecchiatura o del posto di lavoro, in maniera tale da evitare danneggiamenti meccanici. Per evitare le sollecitazioni sulle connessioni dei conduttori è necessario installare gli appositi “pressacavo” All’interno del cantiere i cavi non devono ostacolare le vie di transito o intralciare la circolazione di uomini e mezzi.

Prese interbloccate

ImageLa presa interbloccata consente l’inserimento ed il disinserimento della spina solamente a circuito aperto, per la presenza di un “interblocco” meccanico che impedisce di operare in presenza di un cortocircuito a valle della presa stessa. Le correnti di cortocircuito diventano pericolose quando superano il valore di 5-6 kA; la presa interbloccata può essere quindi raccomandata nei grandi cantieri con propria cabina di trasformazione. Per ragioni pratiche è preferibile adottare in modo sistematico le prese a spina interbloccata, non conoscendo a priori la corrente di cortocircuito all’ingresso in cui viene collocato il quadro di prese a spina.

Interruttori

ImageOgni linea in partenza dal quadro generale deve essere sezionabile su tutti i conduttori e protetta sia contro le sovracorrenti che contro i contatti diretti e indiretti. È opportuno che l’interruttore generale possa essere aperto, oltre che manualmente, anche tramite l’azionamento di un pulsante di emergenza, da porre eventualmente in custodia sotto vetro frangibile. Il pulsante d’emergenza risulta obbligatorio nei casi in cui l’interruttore generale si venga a trovare all’interno della cabina o comunque in un locale chiuso a chiave. I vari interruttori per l’alimentazione delle prese o per l’alimentazione diretta delle singole utenze devono essere predisposti per l’eventuale bloccaggio in posizione di “aperto”, ad esempio mediante lucchetto.

Impianto di terra

ImageL’impianto di terra deve essere unico per l’intera area occupata dal cantiere. L’impianto di terra è composto da:
• elementi di dispersione.
• conduttori di terra.
• conduttori di protezione.
• collettore o nodo principale di terra.
• conduttori equipotenziali.

Elementi di dispersione

ImageI dispersori possono essere:
• intenzionali (o artificiali) interrati, costituiti da tubi metallici, profilati, tondini, ecc..., per i quali le norme fissano dimensioni minime (Si veda Tab. n.7 e Fig. L), allo scopo di garantirne la necessaria resistenza meccanica ed alla corrosione.
• di fatto (o naturali) interrati costituiti essenzialmente dai ferri delle fondazioni in c.a. (plinti, platee, travi continue, paratie di contenimento). Possono essere utilizzate le camicie metalliche dei pozzi, ma non possono essere sfruttate le tubazioni dell’acquedotto pubblico.
I ferri delle fondazioni, in contatto elettrico con il terreno per mezzo del cls, costituiscono una grande superficie disperdente, che permette di raggiungere in genere bassi valori di resistenza verso terra, in grado di mantenersi inalterati anche per periodi di tempo molto lunghi.

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